Di luce e di polvere

- Impronte

Gli elementi che costituiscono la narrazione de Il Gattopardo sono la luce e la polvere, che nei bozzetti di cui si compone il saggio assumono forme diverse, ma accomunate da una frizione tra la stasi dell’intimo e il dinamismo del tempo.
«L’ambiente si tramuta in uno scrigno d’o­ro, ma è un oro che ha perduto la naturale lucentezza, soffocata dalle stesse pareti che, nel tentativo di preservarla, le hanno impedito di pro­iettarsi verso l’esterno, ma anche di far penetrare ciò che si trova al di fuori. Nella musicalità del valzer le pareti fungono da cassa di risonanza. È un ritmo che asseconda le volute degli stucchi e la circolarità delle ruote dei carri, rallenta i movimenti dei ballerini, che paiono passare in secondo piano quanto più il ritmo incalzi. Pure la struttura del palazzo, così come della carrozza, ricorda quella di un’ar­pa eolica, strumento che dall’antichità oltre ad essere funzionale alla musica, ha assunto connotazioni più complesse, legate all’am­bi­to del divino».

A cura di Antonina Nocera.

Annachiara Monaco è nata ad Avellino nel 1994. Appassionata di cinema e letteratura, si serve di essa per raccontare la sua personale visione del cinema. Laureata in Filologia Moderna con una tesi sperimentale in Storia del Cinema, dedicata alla figura della madre disattesa, partecipa a numerosi convegni e prosegue nella pubblicazione di articoli. Lavora come editor dall’età di diciannove anni e collabora con una nota associazione, attiva in tutto il territorio nazionale e patrocinata dal Ministero della Pubblica Istruzione. Ne ha poi fondata una propria, con la quale promuove eventi culturali e sociali in tutta Italia. Di luce e di polvere è il suo primo saggio. 

L’opera è reperibile in tutte le librerie fisiche e virtuali, oppure ordinabile in un lotto di copie numerate singolarmente presso Divergenze, senza alcuna spesa di spedizione.
Per l’acquisto scrivere a Monica Cerri: info@divergenze.eu


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