Valutata la novella qualitativamente migliore delle quasi tremila iscritte all’iniziativa «Fiori di carta», Il complesso dell’abitudine mette in scena il millenario dilemma fra affezione e ambizione, e narra quando smettono di essere salute e cominciano a diventare dramma.
«Il cuore, si disse Noemi, non è la sede dell’amore, bensì l’organo più vorace del corpo; tutto, in forma diretta o indiretta, passa da lui. Il cervello invece, è ciò che ci ha dato la natura per combattere la fame dei sentimenti: una lotta senza fine. Dovremmo, concluse, restare spensierati come gli animali, o come i bambini, se la vita avesse un percorso al contrario: dalla vecchiaia alla fanciullezza, cioè dalla fatica alla conquista della serenità. Purtroppo la gioventù è soave finché non entra in contatto con la competizione».
A cura di Ettore Zanca e Alessio Vergani.
Arianna Sobrero nasce a Genova il 18 dicembre 2006 (ma del Sagittario non ha nulla), frequenta la facoltà di Lettere a indirizzo Beni Culturali nell’ateneo del capoluogo ligure, ed è la più giovane narratrice contemporanea d’Europa. È appassionata di arte, di letteratura e musica, interessi dei quali rende grazie alla famiglia.

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