Due novelle di incantesimi e (in)fedeltà, tratte dalla raccolta The shadowy third and other stories, nella quale ogni ombra è un perturbante viaggio nella luce.
«Continui da sola, signorina Wrenn», affermò, ed era tipico suo dare per scontata la mia affidabilità. «Se trova che qualcosa meriti di essere conservato può archiviarlo, io preferirei morire piuttosto di mettere le mani in questa roba».
Erano per lo più lettere personali, e mentre proseguivo, separandole con cura, pensai quanto fosse assurdo conservare tutte quelle carte prive di valore. Avevo immaginato il signor Vanderbridge come un uomo metodico, eppure il disordine di quella scrivania urtò non poco il mio temperamento sistematico».
Traduzione di Aurora D’Archi.
Ellen Glasgow (1873 – 1945), romanziera e poetessa nata e vissuta a Richmond, in Virginia, nota per i ritratti del Sud lacerato dalla guerra civile e dalla crisi dei valori sociali negli Stati Uniti della rivoluzione industriale, ha ricevuto la prestigiosa Howells medal nel 1940 per meriti letterari e il Premio Pulitzer 1942 per l’opera In this our life. In aperta polemica con il romance tipico del periodo, rifiutò gli esperimenti formali del nuovo realismo americano e firmò opere di grande valore, su tutte Barren ground (1925) e The sheltered life (1932), ma anche numerose novelle, pubblicate in riviste e accolte con grande favore di critica e di pubblico.

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